Gli anni del Dopoguerra
Durante l’occupazione tedesca la guida della società è affidata al commissario Piero Petronio, che è affiancato, nella difficile gestione di una stagione colpita da eventi drammatici, da Livio Spanghero e Gino Cenci. Vige il divieto di svolgere attività sportiva e i bombardamenti alleati non risparmiano né i piazzali né le imbarcazioni. Dopo il maggio ’45 si tenta di riprendere l’attività: rientrano alla base 205 soci, tra cui Cernischi padre e figlio, Demarchi, Santo e Sergio Morin, papà Pelaschiar con i figli Nazario, Annibale e Adelchi, Bruno Trani, Sergio Trevisan, Dante ed Oscar Zia.
Durante l’occupazione del Governo Militare Alleato si cerca di riparare i danni provocati dai bombardamenti aerei. In particolare vengono riparate tutte le imbarcazioni che saranno successivamente date a nolo agli ufficiali e soldati americani e inglesi appassionati della vela.
Nel 1946 i soci sono 395, e accanto ai già consacrati campioni cominciano ad emergere Sergio Morin, Sergio Trevisan, Edgardo Altran, Mario Andreossi, Carlo Bensa, Sergio Costiera, Vinicio Cattai, Iginio Crosara, Dario Lautieri, Nereo Gomiselli, Giordano Pellicani, Lucio Petronio e Tullio Sain.
Nel 1948 Livio Sganghero è Campione Italiano Fire Fly.
Nel 1949 viene installata la prima gru per l’alaggio su progetto e costruzione del socio Italo Petronio. Nel ’51 i CRDA costruiscono 20 finn sotto la direzione del socio Piero Parovel: May De Marchi è Campione Italiano Jole”Olimpica”. Adelchi sarà l’anno dopo Campione Italiano Dinghies. Nel 1952 rappresenterà l’Italia alle olimpiadi di Helsinki al timone di un Finn. Fiore Tofful vince sulla jole e Annibale Pelaschiar nel ’52 vince a prora del Dragone di Sorrentino.